I cubetti in pietra, chiamati in alcune zone di Italia anche “sanpietrini”o “bolognini” sono intuitivamente dei cubetti veri e propri tagliati a macchina di grandezza ridotta con caratteristiche fisiche che li rendono adeguati alla pavimentazione.
A seconda della destinazione d’uso, si possono dividere in tre grandi categorie:
- Cubetti in pietra 4/6 che vengono solitamente utilizzati per uso privato o comunque per zone dove il traffico delle automobili non è sostenuto;
- Cubetti 6/8 più resistenti dei precedenti si usano solitamente per grandi piazze pedonali oppure strade con un medio traffico;
- Cubetti 8/10 sono i più resistenti in assoluto e vengono usate per strade e piazze soggette a forte traffico di autoveicoli (sono adeguati anche a zone dove transitano veicoli pesanti).
Viste le ridotte dimensioni i cubetti in pietra sono molto versatili e possono essere usati per creare rosoni e mosaici di affascinante bellezza. La versatilità della posa dei cubetti in pietra viene rafforzata dall’uso della sabbia per il bloccaggio, il che permette di poterli “aggiustare” anche in corso d’opera.
Cubetti in pietra: posa d’opera
Sono diverse le modalità di posa dei cubetti in pietra, le più famose e utilizzate sono certamente quella ad archi contrastanti, quella a file dritte parallele ela posa a ventaglio. C’è una regola però che è la stessa per tutti i tipi: i cubetti, a causa della loro conformazione fisica, devono essere installati partendo dal basso dirigendosi verso la parte più alta del terreno. E’ interessante sapere che secondo una regola non scritta, la posa dei cubetti va eseguito in modo tale che le curve appaiono convesse in direzione di marcia. Mi spiego meglio: quando si usa questo tipo di posa per un vialetto di un’abitazione, ad esempio, si parte dal fondo (ipoteticamente dal cancello di ingresso) in maniera tale che le curve indichino graficamente la direzione da seguire per entrare in casa. Quando possibile ovviamente perché, come spiegavamo precedentemente, la posa in opera è subordinata alla pendenza del terreno.
La posa in opera più utilizzata e per tanto detta anche “normale”, è la posa in opera ad archi contrastanti: consiste in un tipo di posa lineare con la realizzazione di vere e proprie strisce di cubetti (chiamate rande) che seguono semicerchi creando un affascinante seppur semplice disegno. Si tratta di una posa molto resistente e molto antica. Si hanno ancora oggi testimonianze di piazze e strade pavimentate con cubetti in pietra ad archi contrastanti dove l’installazione è stata eseguita con sola sabbia ormai oltre un secolo fa.
La posa in opera a file dritte parallele è la pavimentazione forse meno scenografica tra tutte, ma comunque sobria ed elegante. Si tratta semplicemente di posizionare i cubetti di pietra ordinatamente per file parallele, in modo che si riempia in maniera geometrica la zona da pavimentare.
La posa a ventaglio è chiamata anche a coda di pavone ed è molto elegante. Questo tipo di installazione può rendere la pavimentazione ancora più affascinante grazie all’uso di altri tipi di materiali per evidenziare il disegno (solitamente marmo). Si tratta di un posa regale, usata in ambienti di un certo spessore.
Esistono molti altri tipi di posa in opera grazie anche all’ingegno degli artisti pavimentatori, ma fra tutti cogliamo ricordare quello a cerchi concentrici. Si tratta di una posa d’effetto che si ottiene posizionando secondo cerchi concentrici di grandezza via via sempre più grande i cubetti in pietra. E’ una posa piuttosto costosa che richiede molto lavoro.